martedì 3 marzo 2015

Un atto d'amore


I nostri primi due mesi con Karina



foto di Ilenia Rimi.


Non si può certo dire che nella mia vita “le gatte da pelare” non me le vada mai a cercare!

Fatto sta, che ho deciso di adottare un altro cane. Anche questo rigorosamente meticcio, abbandonato e maltrattato.


 
La storia parte da questa primavera, ah! no è già la primavera scorsa, quando per puro caso vedo su facebook l'appello di un cucciolo siciliano, salvato da volontari.

        

      Avete presente quando uno sguardo ti colpisce proprio lì, alla bocca dello stomaco?
Che sia uno sguardo umano o di un animaletto poco importa, si innesca inesorabilmente un processo che ti cambia la vita.
 
Comincio allora, a  pensare all'adozione. Ne parlo in famiglia e un po' mi scoraggiano perchè ho già un altro cane e due gatti e vivo in un appartamento minuscolo.

I miei figli pensano che io sia un po' matta, anche perchè il mio Charlie non è stato un cane semplice da gestire in questi anni.

Non avevo intenzione di averne più, ma adesso che Charlie è anziano e con qualche problemuccio di cuore, ci penso spesso al dolore che questa perdita mi comporterà e quindi a dispetto di tutti,  seguo la storia di Karina su facebook.

Vabbè, poi vengo a conoscenza che sta per essere adottata a Genova. Pazienza, buon per lei che ha trovato una famiglia - penso.

Passano mesi e nel frattempo la mia vita viene completamente stravolta e a Karina non penso più.

In autunno, una sera in cui con il cuore a pezzi, sto cincischiando su facebook, ritrovo l'appello di Karina. L'adozione per qualche motivo è saltata e lei è ancora alla ricerca della sua casa.
 
Allora è proprio vero, è tutto scritto nelle stelle - come si dice. Contatto subito la volontaria che se ne occupa e inizia la preparazione pre-adozione.

Karina è un cane traumatizzato, probabilmente a seguito di maltrattamenti; di conseguenza non si fida affatto degli umani ed ha un comportamento particolarmente timoroso e a volte aggressivo.


"Musuerola per il prelievo , giusto per nn farci mordere.."
 
Io sono un po' preoccupata al pensiero di riuscire a rieducarla all'amore delle persone, ma intanto in Sicilia suo paese natio, un educatore si sta prendendo cura di lei, con non poca fatica.

Grande attesa e finalmente concluso il periodo di addestramento, si trova la volontaria che farà la staffetta da Palermo-Roma-Bologna e in una giornata di pioggia battente, Karina mette zampa sul suolo romagnolo.

Mia nuora Vale ed io prendiamo in consegna la cucciola e già c'è la prima sorpresa: mi sembra un cavallo.  Eh! si - perchè nel frattempo Karina è cresciuta di statura.


"Buonasera amici oggi siamo andate a trovare Karina 
Purtroppo la cucciola è molto spaventata non si fa avvicinare da nessuno chissà cosa le è successo mentre vagava per strada!
Stavamo pensando di chiedere il parere di un comportamentista il che significherà aggiunta di costi ma di certo dobbiamo aiutarla!
Purtroppo siamo al collasso cerchiamo per lei mamme/papà a distanza chi ci aiuta?"

 
Oddio non è che sia esageratamente grande, è longilinea e di taglia media, ma rispetto al cagnetto al quale sono abituata e al nostro spazio abitativo, ho timore che qualcuno dovrà dormire all'aperto. Chi fra di noi: io, o gli animaletti?

E' spaventatissima sia dal viaggio che dalla situazione, sta tutta ripiegata su sé stessa che sembra un bruco.

Bologna-Forlì in auto ed eccoci a casa. La tratto come se fosse di cristallo, ho quasi timore ad accarezzarla, non voglio spaventarla più di quello che è già.
Ha gli occhi sbulbati e strabuzzati dal terrore, ma la capisco bene, la sua vita è ancora una volta,  un'incognita. 

L'impatto con cane e gatti è comunque tranquillo e dopo una prima abbaiata di Charlie, e un'annusata distratta da parte dei gatti, che si fanno i fatti loro, si ignorano.

Spodesta immediatamente Charlie dal suo rifugio sotto al mio letto e ci si rintana. Durante la notte si butta sopra e si mette a dormire vicino a me, ma questa sarà la prima e anche ultima volta che lo farà, perchè poi non ha mai più ritentato. (almeno per dormire!!!)
 
Al mattino dopo, passeggiata fuori per i bisogni; ma quanto a questo non se ne parla neanche. Quasi inciampo nelle sue zampe perchè mi sta talmente attaccata che mi fa la gambarella.

E aihmé, qui cominciano i problemi. Io pensavo che dovendosi abituare ai ritmi nuovi ci sarebbe voluto un po' per imparare dove e quando fare i bisogni, ma non pensavo mai che avesse deciso di scegliere come “suo cesso privato” : il mio letto!!??? grr....acc....

Fortunatamente, siccome anni fa avevo avuto problemi di gelosia con la mia gatta, per precauzione - non si sa mai - tengo sempre una tela cerata sul materasso e i danni sono stati limitati.

Successivamente ho provato in tutti i modi a dissuaderla dal farlo, ma non sono mai riuscita a coglierla sul fatto (la furbona è silenziosissima) per poterla sgridare come si deve.

L'educatore mi suggeriva di metterla a dormire nel trasportino e di portarla fuori per i bisogni appena la liberavo, oppure l'altra alternativa era di lasciarla fuori in cortile.

Nel primo caso, se tentavo di infilarla nel kennel mettendoci del bello e del buono, se la faceva addosso dalla paura.

Sembra semplice, ma lei non ci vuole più entrare se non a malapena, per andare in auto. Se la obbligo al trasportino comincia a scalciare come un puledro sbattendo a destra e a manca, facendosi anche male!!

Nel secondo caso, se proprio mi piace tanto stare in cortile,  che ci stessi io, che lei preferisce il divano a polleggiarsi con Charlie, che di stare fuori da sola al freddo non se ne parla proprio!!

Allora ho pensato per non aggiungerle altri traumi, di mediare; non mi  rimane che chiudere la camera. Sfortunatamente quella vigliacca, quando rimane sola mi scorteccia la porta per aprirla, con le ovvie conseguenze.

Ancora adesso, è un tira e molla, se può non si lascia sfuggire l'occasione per farlo.

Sul mio letto staziona sempre un telo di plastica “del tipo siamo barboni e ci copriamo con un telone” e le porte sono state rigorosamente ricoperte di una pellicola trasparente adesiva, che le impedisce di distruggerle a graffi. I fili della luce e del telefono sono stati abilmente “scoccettati” con lo scotch di carta; perchè quando si annoia il suo gioco preferito è mangiare tutto ciò che le capita a tiro.

Sono convinta che a breve, quando farò sistemare la gattaiola più grande per fare uscire anche lei, non ci saranno più problemi di pipì in casa.
Per adesso di gattaiole se ne è  già divorate  tre; quando vede uscire Charlie e lei rimane dentro si fa prendere dalla tigna (tipica espressione romagnola per indicare rabbia da frustrazione) e sradica completamente la porticina basculante e poi la sgranocchia.

Il suggerimento dell'educatore, quello di ungerla ben bene di tabasco sembra abbia sortito l'effetto voluto, ultimamente la disdegna - speriamo che duri!

Prima o poi diventerà adulta e si calmerà, smetterà anche di fare questi malestri, per adesso quando rientro dal lavoro, il mio interrogativo è: chissà cosa mi aspetta a casa!!.

Se malauguratamente dimentico qualcosa - il che accade spesso - si mangia coperchi di plastica, ciabatte, spazzole per capelli, tubo dell'aspirapolvere, spazzola per lavare il bucato ecc... e new entry anche lo spazzolino da denti che ha continuato a cagare per giorni.

Ho eliminato fino all'altezza di un metro tutto quello che poteva distruggere, ma quando si alza sulle zampe posteriori è alta come me e perdinci non so più dove nascondere le cose in quel metro quadro di appartamento!!

In cortile poi ho  spostato i bidoni per la differenziata perchè riesce ad aprirli e spargere in giro e mangiarne le schifezze.

Le lettiere dei gatti, (anche i miei gatti sono strampalati come me, non usano i sassetti ma una fioriera, messa appositamente per loro con del terriccio sempre fresco) ne scava via la terra e si mangia.....ehmm....... insomma avete capito, ecco..........  una vera monellaccia!!!

Segue Charlie come un'ombra e dove sta lui, sta anche lei. Dormono assieme vicini vicini, e anche tutte le sue cattive abitudini le ha imparate subito.

"Quadretto di famiglia, vicini vicini!"



Del tipo, anche se hanno appena mangiato e vedono che spignatto per me, non si danno pace e mi gironzolano intorno come due morti di fame, e guai a dimenticare un tegame con del cibo e uscire un secondo dalla cucina, perchè si serve il pasto da sola e lo spazzola con il ringraziamento di Charlie, che essendo un nanerottolo, queste cose non gli è mai riuscito di farle.



 



Se passeggiamo col guinzaglio lo imita nel tiro alla fune  - mentre quando è da sola  è bravissima, tant'è che spesso devo girarmi  per vedere se è ancora attaccata tanto è leggera e delicata, una vera  piuma.

Per non dimenticare poi dei concertini appena esco di casa, lui attacca con la grancassa e lei lo segue con il trombone!!









   I primi tempi se ne stava rintanata sotto al letto e non c'era verso di farla uscire neanche per mangiare, figuriamoci il resto. Per giorni mi sono sdraiata con lei lì sotto, con il rischio di rimanere incastrata e non uscirne fuori (non sono più agile come una volta!!!).
Lì, la abituavo a metterle il guinzaglio e con quello riuscivo a stanarla.

Da allora sono passati due mesi e in questo piccolo spazio temporale,  ha imparato a stare anche in nostra compagnia; e se vengono estranei non si nasconde più, anche se è comunque ancora timorosa.

Al richiamo “guinzaglio”, si mette in postazione nel suo angolino preferito e aspetta, i bisogni però li fa solo nel cortile; in passeggiata non se ne parla proprio, è capace di trattenerla per ore.
Ueh! -  dico -  sono una donzella mica posso farla davanti a tutti eh!!

In cortile basta dirle: fai la pipì -  e lei si apposta e fa tutto, poi rientra e aspetta il biscottino  - rigorosamente preparato  in casa dalla zia Vale, nostro pusher abituale di biscotti  per cani.

Ancora la strada per l'emancipazione è lunga -   io la percepisco come un cane adulto perchè è di taglia grande, ma in realtà dovrei ricordarmi che è ancora cucciola, con tutte le monellerie tipiche di quell'età.

Avendo un nipotino di poco più di due anni sono sempre molto attenta, perchè il bimbo può spaventarla con i suoi giochi rumorosi e lei potrebbe magari rivoltarsi.

L'altro giorno però, sotto la mia supervisione la scena è stata questa: Emanuele correva attorno al tavolo dietro a Charlie e Karina, con la carriola.
Ogni tanto Karina li mollava zompando sul divano, poi al successivo passaggio si rimetteva in pista. Karina sei uno spasso!!

Che dire, gli animali sono una vera panacea per tanti mali. Magari, anche solo per un attimo, ti fanno distrarre da un dolore più grande, oppure con il loro silenzio e lo sguardo riconoscente ti fanno sentire un essere speciale e la persona migliore del mondo - anche se in realtà non ritieni di esserlo affatto.

  Karina ed io - penso - era destino che dovessimo incontrarci.
E' un animaletto dolcissimo,  ci stiamo donando reciprocamente tanto affetto che in questo momento serviva ad entrambe.



Lei sta imparando che non tutte le persone a questo mondo sono degli esseri abominevoli e crudeli, ma si incontrano anche persone speciali come i volontari che l'hanno salvata da una sicura morte e ai quali sarò eternamente grata per il lavoro svolto.
Un grazie speciale a Manuela , Ilenia, Ninni, Virginia e a tutti gli altri che hanno contribuito al suo recupero.




Quest'anno il mio atto d'amore sarà rivolto a loro e all'associazione che si occupa di aiutare i volontari d'Italia, che hanno tanto bisogno di sostegno economico, per salvare gli animali che subiscono violenze e abbandoni.

      Li ammiro profondamente tutti, per l'impegno e l'amore che dedicano a questa che ritengo sia una missione, e per la quale sacrificano il loro tempo e la loro vita.
 




 
bau...bau....un abbraccio da Karina
e dalla sua nuova mamma
 
 

 

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